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Esplorare mondi impossibili
Tendiamo a progettare il nuovo basandoci su ciò che sappiamo del vecchio, su ciò che conosciamo. Nulla di sbagliato, anzi, un inventore non potrebbe mai inventare nulla che funzioni senza avere un'eccellente e corposa base di competenze dalle quali partire. Però a volte, come semplice esercizio mentale provare a staccarsi da quello che sappiamo, o meglio proprio a costruire mentalmente qualcosa di impossibile, totalmente privo di elementi già noti, (parliamo di immaginazione non di realizzazione), permette di aprire la mente a una serie di possibilità creative impensabili, alla fine funziona come un brainstorming 'folle'.... Creare animali immaginari che possono vivere in modi totalmente inusuali, immaginare (magari anche disegnare) un umano…
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Creatività o riconoscibilità?
l'artista poliedrico si ritrova a chiedersi se rinunciare alla sua folle libertà creativa per 'essere amato', mentre l'artista monotematico, forte della sua coerenza prospera ma ne è anche prigioniero.
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Citare o copiare? La quadra dell’originalità.
originalità e copia di opere altrui, capacità di essere originali citando ma non copiando e appropriandosi di lavori altrui. L'articolo approccia il tema della citazione artistica e della copia pedissequa
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Quello che vedi e quello che è, sono due cose diverse da raffigurare
Lasciami prima fare un’introduzione:L’artista Frederick Franck, nel suo libro ‘Zen seeing, Zen drawing‘ dice:”non stai copiando la natura, bensì rispondendo alla natura in piena consapevolezza, al modo in cui la natura si esprime in quell’oggetto“ Questo deve farti riflettere, se ti limiti a cercare una riproduzione fedele di quello che appare ti stai perdendo per strada la tua percezione altra. Non sei uno scanner, sei una persona che è dotata di un sofisticatissimo apparato percettivo e rappresentazionale: il tuo cervello! Questo meraviglioso cervello registra e interpreta un’infinità di stimoli ogni istante, di alcuni hai consapevolezza, di altri no. Ma tutti questi stimoli producono in te delle risposte, a volte, lasciami…