woman in brown dress holding white plastic bottle painting
pillole d'arte

Citare o copiare? La quadra dell’originalità.

Originali o ladri? Questo è un punto interessante.


Mi è capitato talvolta di incontrare online alcuni personaggi, di solito riconoscibili dai modi, che uscivano con exploit eccentrici, annunciando a gran voce alla platea social che loro avevano creato un nuovo stile/genere/movimento artistico.

Quando presentavano il loro lavoro, con grande entusiasmo e orgoglio, o ci si trovava davanti a qualcosa di totalmente ‘ignorantemente’ buttato a caso, senza capo nè coda. Oppure qualcosa di già fatto ma di cui loro non conoscevano l’antefatto (studiare storia dell’arte permette di evitare figuracce fidati).


Parliamo allora dell’originalità. Esiste? Siamo praticamente tutti immersi in un brodo collettivo di richiami culturali, sottoposti fin dalla culla a stimoli di tutti i tipi, e anche se molte cose non le registriamo coscientemente, e non vanno nella memoria esplicita, quella che possiamo recuperare a comando, entrano in noi e ci contaminano. Perciò ogni prodotto del nostro fare artistico è figlio di quel brodo di coltura (e cultura) cui apparteniamo.


In pratica creiamo per citazioni.


Cratività è prendere cose note, che abbiamo in dotazione, e farne un uso diverso,innovativo, ma funzionale. Sennò non è creatività. Per dire se io provassi a dipingere ad acquerello su una lastra di acciaio lucida non sarei creativa, sarei semplicemente ingenuamente incompetente.


Quindi visto che ieri abbiamo parlato della copia pedissequa dalla realtà oggi parliamo della copia da lavoro altrui.


Mi pare vada piuttosto di moda sui social ultimamente prendere una foto spettacolare scattata da un professionista, una foto da WOW, copiarla pari pari a mano e veder comparire milioni di like e commmenti del tipo “WOW questo tuo lavoro mi emoziona”. Probabilmente a emozionare è soprattutto il lavoro del fotografo direi.


Ecco questa non è originalità, questo è prendere uno strumento messo a punto per fare qualcosa di nuovo (matita, pennello) e usarlo per rifare quello che uno ha già fatto (il fotografo). Anche le piccole variazioni sul tema non sono originalità. Piero Manzoni fece la ormai arcinota opera provocatoria ‘merda d’artista’, non è che fare il vasetto d’urina d’artista possa essere originale.


Torniamo quindi a noi comuni mortali, e torniamoci con umiltà, la copia da opere d’arte altrui è ammissibile?

Se derivativa, e non pari pari, e modificata sostanzialmente, usandola come semplice spunto per andare oltre e fare qualcosa di nuovo, quindi come citazione (citando apertamente però) è prassi comune nella pittura, ne sono pieni i libri di storia dell’arte, anzi è un esercizio di stile che può portare ad aprire proprie nuove visioni, a sturare ulteriormente il canale creativo. Un buon metodo per ripartire e liberare il flusso.


Sennò meglio partire da materiale proprio, inedito, e limitarsi alle copie di grandi dell’arte solo come esercizio tecnico.

p.s. la foto dell’articolo è di Yaroslav Danylchenko.

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