I tagli di Fontana e le scorciatoie mentali
Oggi vedo l’ennesimo post sulla banalità dei tagli di Fontana, nei commenti c’è il prevedibile “io ne faccio ogni 30 secondi di quadri di Fontana“. Come se l’opera artistica fosse un unicum, che nasce e muore in quella forma, decontestualizzata, privata del momento specifico in cui quella specifica persona ha deciso di compiere quel gesto (distruttivo e costruttivo) e rompere con il proprio passato artistico. Il risultato di un processo creativo durato decenni, che ha portato a un gesto solo apparentemente ‘banale’, è proprio ciò che non lo rende banale. Il tizio, che ha commentato che fa un Fontana ogni 30 secondi, non ha nel gesto un contenuto di ricerca…